La Gazzetta degli Imbecilli
Anno 1  Numero 34  (45) 22/06/2001
TRE COSE OCCORRONO PER ESSERE FELICI: ESSERE IMBECILLI, ESSERE EGOISTI, AVERE UNA BUONA SALUTE. MA SE VI MANCA LA PRIMA E' TUTTO FINITO. 
(GUSTAVE FLAUBERT)

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Flavio Tranquillo risponde all'Imbetest
E' vero! E' tutto assolutamente vero www.imbecilli.it sta pian piano diventando il ricettacolo delle crisi adolescienziali e post adolescienziali dei piccoli bambini che percorrono le strade di internet. Ciccio aveva visto giusto ed infatti su www.basketrecords.com si stanno svolgendo incredibili ed entusiasmanti forum veramente imbecilli, mentre sulle pagine dell'apposta si sentono solo i vacui lamenti di orde di adolescenti in preda a turbe ormonali di proporzioni devastanti all'assalto di un mondo che non potrà mai appartenergli perchè non è mai appartenuto a nessuno.

Lo ammetto ho sbagliato tutto. Ho pensato per un attimo di poter, da solo, scatenare la creatività del piattissimo mondo imbecille, posto tra il pianeta GNI GNI e quello GNAM GNAM.
Vorrei chiedere scusa a Ciccio/Abelardo/Proteus per non aver capito in tempo a quale terribile fine stavo portando il nostro mondo, a dove saremmo arrivati senza la sua illuminante guida. Ma ahimè facile è sbagliare e difficile è poi poter tornare indietro a quando l'erba sapeva di fresco e le nostre mani non avevano ancora visto l'orrore dell'amore solitario. Tutto questo non è imbecille è solo stupido.
Stupido è aver pensato che non tutti sono uguali.
Che, forse, l'imbecille avrebbe potuto creare invece di subire.
Che poi, in fondo, averlo lungo lungo non è così importante.
Che tra pensare il proprio e riportare l'altrui ci sia una grossa differenza.
Che tra il dire e il fare non c'è poi tanto mare.
Avanti miei prodi il tempo dell'imbecillità vera sta tornando, la Jihad è pronta a spazzare via tutti gli infedeli.

L'imbemaster


Campioni d'Italia U.I.S.P
Finalmente arrivate le foto. Resoconto e fotografie (forse è peggio dell'imbemaster) a cura di Sergio Fusco!
TUTTI A NAPOLI.

Trionfo di www.imbecilli.it anche nelle finali di Conference NPL a Milano e domani tre delle imbecilline partono per il raduno della nazionale in vista degli europei cadette in Bulgaria.
UN GRANDE SUCCESSO

LA STORIA CHE A VOLTE SI RIPETE (il trash basket del peggiore allenatore del mondo) 4^Puntata.
Cos'è l'amore e cos'è l'innamoramento, due aspetti della vita che raramente coincidono e che raramente sono consequenziali. Quando si ama e l'amato sbaglia lo si guarda con tenerezza, quando si è innamorati e l'oggetto del nostro innamoramento sbaglia ci sentiamo traditi. L'amore si costruisce, l'innamoramento accade senza che possiamo intervenire, l'amore è razionale quanto l'innamoramento irrazionale, cos'è stato l'Imbersago per me in quel fatidico anno? Amore o innamoramento?
Giudicate voi io mi limito a narrare.
Io quando alleno tendo ad innamorarmi della squadra, sbagliato o giusto che sia, e la conseguenza di ciò è che se le cose vanno bene mi esalto e se vanno male mi abbatto più di passaggio a livello. Alla fine di quell'anno ero come un uccellino unica preda di un cacciatore. 3-27 e delle tre vinte una a tavolino perché l'allenatore avversario, benché squalificato, si era iscritto al referto come dirigente accompagnatore. Tutti i nodi venivano al pettine, ero un allenatore scarso, o quantomeno sfigato (cosa che molto spesso coincide, di quanti allenatori scarsi si dice che siano sfigati, pensateci?).
La mia squadra non era neanche male, una serie di Pivot da mozzare il fiato, un discreto playmaker, Paolo Fassina, che riaccompagnavo a casa dopo ogni allenamento (Imbersago-Milano-Monza) e un po' di altri giocatori giovani e meno. Persino il fratello di Di Gregorio come guardia/ala e Musone come secondo Play. Insomma una squadra niente male. Ma....
Vincevamo quasi tutti i primi tempi, ricordo che contro Lecco, squadrone di altra categoria, vincemmo il primo tempo di 8 punti. Ma perdevamo immancabilmente tutte le partite, senza possibilità di scampo. Contro di noi si esaltavano tutti e i rarissimi che hanno perso (due) non riuscivano a crederci. La prima partita la vincemmo la prima del girone di ritorno contro Fino Mornasco.
Chiaramente all'interno della squadra era come se si fosse in un girone dantesco. I vaffanculo giravano come mosche su un pezzo di carne in putrefazione ed ognuno si sentiva autorizzato a dire la propria su qualsiasi argomento. Mi sentivo incapace di qualsiasi reazione. Ero entusiasta all'inizio, ho perso la mia innocenza durante, sono diventato di un cinismo ributtante alla fine della stagione.
Da citare un'espulsione contro il Robbiano allenata da Cofrancesco. Partita punto a punto, sbandata sul loro pressing che ci porta sotto di una decina di punti, tentiamo di tornare in partita. quasi ci riusciamo ma.... Rimessa nostra dopo canestro subito, era il primo anno in cui era stata introdotta la regola per cui non si poteva fare neanche un passo durante una rimessa tranne che per la rimessa dal fondo a canestro subito. Pressione forte, Saccenti si sposta per trovare una linea più consona e l'arbitro fischia passi (con inequivocabile gesto delle mani). Io gli dico "Guarda che la regola non vale su rimessa dal fondo", lui mi dice di imparare il regolamento ed io entro in campo brandendo copia dello stesso in una mano e circolare con le nuove regole nell'altra urlando "SCOMMETTIAMO COGLIONE", trattenuto da un incredulo Filippini. Il secondo arbitro conscio del fischio idiota dell'altro tenta di bofonchiare un "...è entrato in campo con un piede" ed io mando a quel paese anche lui: Doppio fischio ed espulsione ed io esco dal campo insultando l'insultabile. Ovviamente perdiamo e non mi arriva neanche una giornata di squalifica. Sul Giornale di Merate lo Zeccato di turno parla di un Giunco isterico che è stato giustamente espulso, alzo la cornetta del telefono e mando a fare in culo pure lui. Ho ancora gli articoli!
Alla fin della fiera: campionato di Promozione Maschile, Girone di Como 16 squadre. Ultimi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Un po' meglio andò nel campionato juniores dove, se ricordo bene, ma potrei anche sbagliarmi, arrivammo secondi nel nostro girone, nel regionale, alle spalle di Cantù. Mi ricordo la partita in casa con gli stessi. In panchina con Cantù Guido Saibene, che era stato l'allenatore che aveva tenuto il mio corso di tecnico regionale in quel di Rho. Perdemmo di due alla fine di una partita tiratissima. Con Zonone invalicabile e contropiede indiavolato e Saibene che le provava tutte per metterci sotto ed alla fine ci è, giustamente, riuscito. Finita la partita stretta di mano e Saibene che mi da un buffetto sulla guancia e mi dice "Bravo Giunco, bravo Giunco" ed io che lo guardo come un figlio guarda la madre gli dico: "Grazie". Torno a casa e.... stermino tutta la mia famiglia in un lungo raptus di follia. (Scherzo ho solo compiuto il tragitto Imbersago Monza in completa isteria. Altro che video game. Meno di 15 minuti, bestemmiando e rischiando la vita ad ogni curva e litigando con chiunque osasse rallentare la mia folle corsa).
Una stagione veramente rilassante.

Fine Quarta Puntata (Se volete continuo se vi fa schifo... continuo lo stesso)

Marco Giunco


ALL'INTERNO: Annamaria Fantini e l'imbetest
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