La Gazzetta degli Imbecilli Anno 1  Numero 38  (49) 30/07/2001

TRE COSE OCCORRONO PER ESSERE FELICI: ESSERE IMBECILLI, ESSERE EGOISTI, AVERE UNA BUONA SALUTE. MA SE VI MANCA LA PRIMA E' TUTTO FINITO.  (GUSTAVE FLAUBERT)

My father sang me songs to make me tired
but memories don't come so easily...
So goodnight - whereever you are sleeping
and i hope if you dream
you dream of me (Cliff Eberhardt)

Immagino che un po' tutti si ricordino di Seveso. E' quella cittadina lombarda che a metà degli anni settanta fu colpita da una nube di diossina sprigionata da una 'fabbrica' di proprietà di una nota multinazionale della chimica Svizzera. All'incirca ventanni dopo viene colpita da un'altra, e forse ancora più grave, sciagura: il Giunco allenatore!
Dopo due anni di vicariato (essere vice allenatori di Mannis e Stefax è un'esperienza mistica), il nostro eroe riceve la telefonata dell'amico Roberto Sanfilippo, imbecille rinomato ormai latitante, che gli propone di allenare la squadra di promozione di Seveso.  Lascio la terza persona e riprendo la prima che fa molto più memorie e ricomincio a narrare. Ci penso dai tre ai quattro decimi di secondo e dico si. Basta ciancie riproviamoci con le ragazze, ho visto come fanno Mannis e Stefax, basterà fare il contrario e tutto andrà per il meglio (scherzo bimbi sto solo scherzando, sono io il peggiore non voi!).
Ed infatti va proprio così, il primo giorno arrivo pieno di entusiasmo e ferocemente intenzionato a fare di una squadraccia, così almeno me la ricordavo io, una pretendente al titolo della wnba non ancora fondata. Sono motivato e caricato a mille ed infatti... arrivo con un giorno di anticipo, non l'ho mai raccontato a nessuno, nemmeno a mia moglie, ma il primo giorno di allenamento io arrivo, trovo tutto chiuso, torno indietro, controllo l'agenda e scopro che l'appuntamento è per l'indomani, non dico niente a nessuno e vado a trovare la mia ex fidanzata (la mia attuale moglie) che stupita mi dice: "Non dovevi andare a Seveso?", "No" gli rispondo "Domani!".
All'indomani mi presento come se nulla fosse e scopro che la squadraccia che mi ricordavo non è poi così male, anzi, è proprio una buona squadra, magari un po' a digiuno di basket ma grintosa e massiccia e... mi innamoro e così sarà per i successivi sei anni di basket, ogni squadra un innamoramento. LA MIA SQUADRA E' LA MIGLIORE DEL MONDO, E NON C'E' NESSUNA SQUADRA CHE MI PIACE DI PIU'. La cosa bella è che vinciamo pure e si crea quella speciale miscela di complicità, amore, odio che fa di una squadra un qualcosa di speciale. Un anno incredibile, manchiamo le finali solo perchè la prima partita, vinta sul campo di più di sessanta punti, ci viene data persa, con tanto di punto di penalizzazione perchè i nostri dirigenti si erano dimenticati di tesserare una giocatrice e mi avevano detto che il cartellino era a casa di uno di loro. Vinciamo partite incredibili e ne perdiamo di altrettanto incredibili ma alla fine un anno indimenticabile. Nessun episodio in particolare se non quello già narrato.

Fine Ottava Puntata (Se volete continuo se vi fa schifo... continuo lo stesso)

Marco Giunco