La Gazzetta degli Imbecilli Anno 3  Numero 1  (85) 1/1/2002      REDAZIONE

Primo requisito per una buona treccia ad otto è essere almeno in otto, altrimenti si dovrà, necessariamente, ripiegare su una treccia a 8 - n dove n non potrà essere un numero superiore a 5 perchè la treccia a 2 o a 1 è improponibile. In alcune palestre del veneto è in voga la treccia a 0 ma loro posseggono materiale umano che noi possiamo solo sognare.
Chiameremo gli 8 giocatori ognuno con una lettera dell'afabeto greco, tanto per semplificare un po' le cose: Alfa, Beta, Gamma, Delta, Epsilon, Zeta, Eta, Theta si dovranno trovare cambiati in palestra alle 20.00 in punto altrimenti me ne vado a casa e non se ne fa niente. Qualcuno di voi ha mai visto una Lancia Lambda? Cliccate e ne vedrete una rossa fiammante. Ma torniamo alla treccia a 8.
Allora si parte da uno dei due lati corti e si arriva all'altro e poi si torna indietro il tutto almeno 16 volte in modo che ogni giocatore faccia 32 passaggi e altrettante ricezioni. Siete tutti spalmati sulla linea di fondo campo? Ok si parte. Palla a Delta che passa a Gamma e va, di corsa a mettersi dietro ad Alfa. Gamma passa a Epsilon e va di corsa dietro a Theta. Stop fermiamo tutto e analizziamo le posizioni. A questo punto avremo questa sequanza. Delta, Alfa, Beta, Epsilon con la palla, Zeta, Eta Gamma.
Ricapitolando:
P0 = Alfa, Beta, Gamma, Delta con la Palla, Epsilon, Zeta, Eta, Theta (PARTENZA)
P1 = Delta, Alfa, Beta, Epsilon con la palla, Zeta, Eta, Theta, Gamma.
Per prevenire possibili errori nella sequenza è bene ricordare ad ogni singolo giocatore che la palla dovrà trovarsi sempre nelle mani del giocatore in posizione 4 o 5 e che Alfa, che è uso all'abuso di sostanze ipnotiche, dovrà essere più volte richiamato a rispettare il suo ruolo all'interno della sequanza prefissata.
Epsilon passa a Beta e va dietro a Delta . Beta passa a Zeta e va dietro a Gamma. Di conseguenza P2 sara uguale a? Ma diavolo nessuno che risponde? Va be' ve lo dico io.
P2 = Epsilon, Delta, Alfa, Zeta con la palla, Eta,Theta,  Gamma, Beta
Per cui P4 sarà uguale a
P3 = Zeta, Epsilon, Delta, Eta con la palla, Theta, Gamma, Beta, Alfa
P...n = Alfa, Beta, Gamma, Delta, Epsilon, Zeta, Eta, Theta. La palla di solito se ne va spontaneamente dalla palestra (ARRIVO)
Andate avanti così senza paura prima piano piano e poi, una volta che i ragazzi avranno preso dimestichezza, sempre più veloce lodando e benedicendo il signore ad ogni giro di campo.
A questo punto sapete tutto su come fare la treccia a 8 ma non sapete assolutamente a cosa serva. Serve al miglioramento della percezione spazio temporale nei pressi delle porte di ingresso della palestra (ho visto più di un giocatore infilare la porta della palestra ad una velocità che mai gli avevo visto sviluppare in campo) e ad un raffinamento delle capacità motorie e psico motorie del giocatore (di solito verso il 12 e 13 giro di campo almeno due sono in grado di ballare la cucaracha senza nemmeno bisogno dell'accompagnamento, 3 invece hanno bisogno dell'accompagnamento e gli altri 3 sono casi irrecuperabili).
Esistono due varianti della treccia a 8, quella Bulgara e quella Scandinava. Quella Bulgara va fatta con palla consegnata all'interno dell'aria dei 3 secondi. Quella Scandinava chiamandosi per nome ad ogni passaggio e facendo una capriola prima di ricevere il pallone. Si chiama Scandinava perchè è molto usata nelle palestre nordiche quando fuori piove. 

Ciao Giorgio!

E' un nuovo anno per la 'Gazzetta degli Imbecilli' che inizia dopo un 2002 pieno di delusioni che seguiva, a sua volta, i bagordi di un 2001 carico di speranze e successi. Mea Culpa non sono stato capace di mantenere le promesse fatte e infatti i lettori mi hanno giustamente punito. Le statistiche di accesso al sito stanno vorticosamente calando a livelli talmente bassi che persino il sito della Comense vanta più visite della 'Gazzetta'. Ringrazio i circa 150 lettori che ogni giorno ci leggono, per non so quale incredibile motivo, e chiedo scusa, innanzitutto a loro, se in questo ultimo anno non sono stato capace di far crescere ulteriormente la testata. Per fortuna c'è il Trash di Ezio che ancora tira parecchio altrimenti avremmo dovuto operare quei tagli al personale che, invece,  hanno colpito siti di ben altro spessore in giro per la rete, uno su tutti Lycos (eheheheh).
Non ho promesse da fare per questo nuovo anno e ringrazio Cosimo, che onestamente non so chi sia, per le parole di incoraggiamento avute nei miei confronti. Ho il vago sospetto che Cosimo sia in realtà Pitti Rinillo sotto mentite spoglie, ma non ne ho le prove e, oltretutto non ho ancora idea di chi sia Pitti Rinillo, figuratevi Cosimo (certo che se entrambi fossi io, come da più parti pensato, sarei veramente un genio).
Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato con me in questo difficilissimo anno in cui le note congiunture negative mi hanno portato a dovere diradare di molto gli sforzi per tener vivo il giocattolo. Nessuna sfida, nessun torneo, nessun imberaduno organizzato nel 2002 sono la prova, se mai ce ne fosse bisogno, della mia inettitudine nel far fruttare il lavoro svolto. Quante cose iniziate e mai portate a termine, quanti giocattoli aperti e poi lasciati li a prendere aria e a morire di inedia. Cosa succederà nel 2003?
Be' per ora è iniziato un nuovo sondaggio che porterà il 28 di febbraio a sapere qual è stato l'imbecille dell'anno. La premiazione avverrà in una serata di gala virtuale, invero ancora tutta da organizzare, in cui gli verrà consegnato il TELEIMBECILLE 2002.
Sto preparando alcune nuove rubriche e contattando giornalisti di fama rionale per condurle.
Ci potrebbe essere, il condizionale è d'obbligo, una seconda edizione del Trofeo www.imbecilli.it.
Un tempo volevo fare una radio internet imbecille ma i costi di realizzazione della stessa sono improponibili per una sola persona anche se ricca di belle speranze come me, ma sto pensando di fare un CD compilation www.imbecilli.it da consegnare a chiunque ne faccia richiesta. Costa meno e potrebbe essere un cosa simpatica da fare.
Certo vi toccherà leggere ancora qualche mio racconto sparso qua e la, ma questo so fare e se qualcuno sa far di meglio è ben accetto.
Resterà L'apposta e resterà anche La colonna infame.
I have a dream, e chiedo scusa per l'indegna sede per questa magnifica citazione, arrivare ai mille lettori die entro la fine di questo anno e sono convinto che With a little help from my friends (so vulcanico oggi co ste citazioni) riuscirò in questa titanica impresa.

Mi ripeto, e continuerò a ripetermi, mi piacerebbe che la Gazzetta degli Imbecilli, per onorare un così importante nome, si riempia di contenuti e non di effetti speciali e che sia ricettacolo di quanti hanno voglia si di divertirsi  ma, soprattutto, di farlo usando quella parte di cervello che il maledetto nuovo che avanza sembra aver irrimediabilmente intorpidito.
Tutto questo ha un costo, e non parlo solo del vil denaro, che da solo faccio fatica a sostenere ma che continuerò, da cretino quale sono, ad accollarmi. C'è qualcuno di voi che ha voglia di darmi una mano?

Con affetto il vostro morbido Imbemaster.

Nicolav saliva gli scalini a due a due mentre Dimitri lo aspettava sulla porta del salone delle belle arti con la faccia sporca di chi si è appena svegliato o non ha dormito affatto.
"Muvite Nicolav ca entra lu froddo"
"Arrivo arrivo, ma non potevi stare nel salone delle arti povere giù da basso che oltretutto è pure riscaldato da quel bel camino"
"No, devo espiare le mie colpe e patire il freddo, è la mia forma di patimento patibolare compatibile al comparto compassionevole del composto componibile"
"Dimitri tu sei completamente scemo anche na tanticchia strunzo" anche il Nicoval aveva parenti Italiani.
Entrato nella stanza Nicoval notò immediatamente la fioca candela che stava esalando le ultime fiammelle della sua autonomia e disse al Dimitri "E se la candela si spegne come farai a scrivere?"
"Semplice accenderò la luce"
"Tu sei malato, lascia questa stanza ed unisciti a noi, l'ora è arrivata, l'ora..."
Un mattone ruppe la finestra e colpì di striscio Dimitri ad una gamba, fuori nel cortile un manipolo di guardie guidate dalla bellissima Natascia chiamava a gran voce: "Dimitri Dimitri vieni a pescare con noi ci manca il verme"
"Presto andiamo via, usciamo per il passaggio a Nord Ovest, magari possiamo ancora salvarci" urlò Nicolav
"Ma devo finire la lettera a Natascia" rispose Dimitri
"Ma idiota non vedi che è lei che guida le guardie che sono venuti a spremerti i punti neri e probabilmente anche a cavarti gli occhi come hanno già fatto con il povero Alexandreiv e come avranno fatto anche con Slobodan"
"Devo restare vai tu, salvati, per me non c'è più speranza se anch'ella mi tradisce di chi mai potrò fidarmi"
"Idiota ella non ti tradisce, non ti ha mai cagato, sei tu che ti sei illuso povero amico mio, Andiamo subito..."
Un rumore provenì da una parete, un rumore come di qualcuno che gratta, come di qualcuno che cerca una via per entrare e non la trova come di... la parete cadde ed apparve, tutto sporco di calcinacci Don Calogero Mastracchio dei Corni di Canzo che portava un pacchetto sotto il braccio e una luce da minatore in testa.
"Dimitri e Nicolav I suppose?"
"E tu chi cazzo sei?" rispose Nicolav mentre Dimitri si leccava il ginocchio sbucciato.
"Mi presento sono Don Calogero Mastracchio dei Corni di Canzo, in pratica nessuno e sono venuto qui a recapitare questa mia presente per sua eccellenza Dimitri Alessandreiv, ivi è contenuta una importantissima ambascia per sua eccellenza che se potesse cortesemente darmi udienza potrei così spiegargli il terribile equivoco in cui ci troviamo, proprio ora che una nuova era è alle porte."
"Ma di cosa sta parlando, la prego non vede che è pieno di guardie, le sembra il momento, non possiamo mica cincischiare con le follie di un vecchio pazzo, Dimitri ti prego reagisci, fuggiamo"
"Seguitemi, vi porto io in salvo in un luogo sicuro" urlò Don Calogero Mastracchio dei Corni di Canzo mentre da fuori si sentiva Natascia urlare "Dimitri bel bambino vieni fuori che ti sculaccio" e le guardia in coro "Scemo scemo scemo".
"Dimitri svegliati!" E Nicolav lo prese di peso e lo trascinò dietro a Don Calogero che imboccò la parete divelta ma sbagliò strada e andò a sbattere contro una colonna di alabastro e Nicolav e Dimitri dietro. Intanto due guardie cominciarono a colpire la porta di ingresso con un ariete in carpione raccolto per strada. I tre si rialzarono, e via per la strada giusta stavolta. Un passaggio segreto che probabilmente nemmeno i committenti del palazzo conoscevano, tanto è vero che era una porta spazio temporale che li proietta direttamente su un isola del sud pacifico che adesso, insomma, tre persone vestite pesanti sotto un sole a picco a 40 gradi all'ombra sono uno spettacolo abbastanza inusuale, soprattutto se uno di loro ha una cappello da minatore in testa. Ma la porta spazio temporale è solo un tramite e infatti i tre si ritrovarono, il tempo di uno sguardo furtivo,  nelle fogne della grande città tra pantegane e sfollati della guerra delle cento pertiche.
"E voi chi siete?" disse Nicolav, rispose un coro bulgaro "Gli sfollati della guerra delle cento pertiche".
"Ma è una guerra finita da 25 anni che ci fate ancora qui" replicò Nicolav mentre Dimitri aveva cominciato a leccarsi i gomiti sanguinolenti.
Ancora il coro bulgaro "Cazzo non ce lo aveva detto nessuno, ma ormai la nostra casa è questa dove potremmo andare, gradisce una pantegana al sangue o ben cotta?"
"Ben cotta" disse Don Calogero e si sedette a tavola, Nicolav trasalì nel vedere quello spettacolo e vomitò la cena, subito una sguattera passò e pulì dove lui aveva sporcato, lo guardò dritto negli occhi, lo bacio sulla fronte e se ne andò via.
Dimitri, allora, ripresosi dallo stupore degli eventi, che è una cosa abbastanza simile all'orizzonte degli eventi ma da cui si può uscire senza scomodare materie esoteriche, recitò tutto d'un fiato i primi cinque canti dell'Inferno e poi rivolgendosi a Nicolav disse "Andiamo è ora di rincorrere gli eventi, raggiungerli e chiedergli per favore di fermarsi che il tempo del tempo nel tempo è giunto. Ci vorrebbe che qualcuno cantasse, ci vorrebbe che qualcuno ballasse, ci vorrebbero degli alberi e del sole a primavera, ci vorrebbe una luna birichina a strizzare l'occhio agli amanti, ci vorrebbe una luce da seguire e una mano da stringere mentre il sole scende e la notte sale, la luna ride e la notte sale, la neve copre i sentieri affrettiamoci prima che sia già giorno"
E allora Dimitri, Nicolav, Don Calogero e gli sfollati salirono in strada a rincorrere gli eventi del giorno prima che però, essendo del giorno prima, erano già passati per cui ripiegarono su una più semplice carrozza tirata da due cavalli, stanchi ma così stanchi che nemmeno la sera prima erano riusciti a muoversi da dove erano tanto che sembravano di marmo. Ad una seconda ricognizione risultarono proprio di marmo allora decisero tutti insieme di andare verso la casa di Slobodan per dare inizio agli eventi che da li a poco avrebbero portato alla costruzione della prima, forse seconda, marcia per la notte della pancia piena e la pizza finita.