Anno 0 Numero 4 Numero doppio | Arretrati |
Capitolo 1: Essere Imbecilli
e andarne fieri.
La prima domanda che ci viene
fatta è: come si fa a diventare imbecilli?
Il primo requisito deve essere
l'edonismo infantile più sfacciato. Ci si deve piacere qualsiasi
cosa si faccia e se qualcuno per caso vi dice: "Ma cosa diavolo state facendo",
voi gli dovete rispondere, "Perchè tu non lo fai?", e se l'altro
vi guarda stupiti mentre state litigando con Mannis perchè vi ha
rubato una figurina che avete quintupla dovete semplicemente rispondergli,
"Cicca cicca bum bum", e poi strappare tutte e cinque le copie di quella
figurina e anche quelle che avete attaccato sui due album che custodite
gelosamente e poi non parlare più con Mannis per almeno 9 giornate
lavorative , mentre Giunco , che nel frattempo ha raccolto la figu' che
voi avete strappato e sta cercando di ricostruirla perchè a lui
manca, vi dice "Crescere mai!", o qualcosa di simile.
Il secondo requisito è
l'agonismo assoluto. Chi vi scrive quando gioca a rubamazzetto con
il nipote di 5 anni bara spudoratamente perchè odia perdere. E se
per caso perde è chiaro che lo ha fatto apposta per non turbare
la crescita del nipote "...che ha già perso tante volte mica mi
diventerà un perdente.".
Il terzo requisito è
apparentemente il più ovvio, ma come tutte le cose ovvie è
anche il più complesso da analizzare. Dovete essere Perversamente
Imbecilli. Dovete esserlo dentro, nell'intimo, tanto da...
Marco Giunco |
La Filosofia degli imbecilli
(riceviamo e volentieri pubblichiamo)
La donna "imbecille"
Questa vuole essere la prima parte della trattazione del tema "donna" all’interno del "mondo imbecille, ci limiteremo per il momento alla definizione della "donna imbecille", mentre in seguito ci occuperemo della trattazione riguardante "le donne degli imbecilli", in modo da far risaltare le notevoli differenze in materia. Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: la "donna imbecille" non esiste. Il motivo è semplice: se esistesse, gli imbecilli non avrebbero ragion d’essere, in quanto la loro essenza è dovuta a quel senso di frustrazione, per non dire di angoscia derivante dall’assoluta impossibilità di stabilire legami duraturi e sensati con esponenti dell’altro sesso. Senza voler scimmiottare l’illustre re della psicanalisi, il grande Sigmund Freud, per il quale ogni comportamento umano è dettato da un impulso sessuale inconscio, tutti i comportamenti tipicamente "imbecilli" derivano da questa difficoltà di comunicazione con il sesso debole, definizione quanto mai inopportuna in questo caso. L’imbecille DOC trova nella sua filosofia di vita, nei suoi comportamenti più o meno stravaganti, quella compensazione al vuoto che deriva dalla mancanza di relazioni sentimentali cronica, che maschera un profondo senso di disadattamento, se non di invidia nei confronti degli altri , e lo porta spesso a mostrare il lato più cinico e meno socievole della sua personalità. La donna non ha per definizione questo problema di disadattamento, è lei quella che regge le fila al tavolo del gioco erotico-amoroso. La sua abilità nel ball handling umano è tale da far invidia agli Harlem Globetrotters, la saggezza popolare da sempre ha tramandato esempi proverbiali a proposito della forza trainante di filamenti organici femminili, e purtroppo l’imbecille vive con sofferenza questa sua sudditanza psicologica, e molte volte pur di apparire uguale alle persone cosiddette normali, scende a compromessi e rinnega la propria filosofia esistenziale, col risultato di snaturare completamente la propria personalità, di apparire diverso dal suo reale essere, finendo così per rinnegare sé stesso. E la cosa peggiore che una persona può fare è guardarsi allo specchio e fingere di essere un altro, e convincersi di ciò anche a dispetto dell’evidenza, calpestando cadaveri, i propri amici, in nome di presunti cambiamenti, di una maturità finalmente raggiunta, a parole, in nome di un illusoria condizione di possesso. Sì perché la donna non verrà mai posseduta, nel senso di acquistata (capio latino), sarà sempre lei a possedere, fino a che il giochino non l’avrà annoiata. La donna è pertanto la causa principale della mutevolezza del mondo e degli umori "imbecilli", il motore immobile di esso e dunque impossibilitata a essere interna a esso. La donna vede il "nostro" consesso intellettuale con ironico distacco, un buffo supermercato, per la verità di quart’ordine, dove andare ogni tanto a fare acquisti per togliersi da momentanei periodi di noia in maniera cinica e spietata, un pittoresco luna park che consente al gentil, ma dove, sesso di rilassarsi e ricaricare le batterie per palcoscenici edonisticamente più meritori. "Alle donne non chieder niente,
perché niente ti posson dare" (Rosalino Cellammare scimmiottando
Danny O’Keefe che dice tutta un'altra cosa)
Abelardo Norchis |
Gli Imbecilli di oggi e di ieri
La lega Cigno (imbecilli nel mondo)