Il fondo del caffè
Quelli di google sudano Attuale

I Shall Sing scrive il 28/12/2007 alle 21:36 ID= 18832
 
Canterei una canzone allegra quest'oggi, una di quelle che comincia con un I Shall Sing e poi continua con una musichetta allegra e variopinta, magari con un arrangiamento salsa e un sole caldo e camice havaiane che lasciano intravvedere fisici mozzafiato su di una barca da qualche parte nell'oceano.
E non me ne fregherebbe nulal della faccia di Gianni Potito Schioppa o di quella di Angelino Visco che sotto la pioggia inventano nuovi modi per turlupinare i bambocci che ancora vivono a casa dei genitori, magari con tanto di fotomodella venezuelana al seguito e figlioccio di Camillo Mastella al battesimo del locale dio in terra.
Ma oggi ho voglia di cantare una canzone allegra, fatta di sinestesie volanti e ossimori su un piatto di insalata appena scaldata e impaccettata bene bene con Cornelia Mizzi Montalcini ai piatti e Federica Hack al cannocchiale di tribordo e persino Fernando Malerba, capitano di lungo corso alla Borbona di Napoli, che mi sfida a scopone e perde.
Perché quando si può cantare una canzone allegra tutti i nodi che arrivano al pettine si sciolgono come per incanto e possiamo anche aggiungere tutto il burro che vogliamo che nessun Ciccio Colesterolo Rutelli può rovinarci la giornata dicendoci che non solo abbiamo perso il lavoro ma gli dobbiamo anche un paio di anni di addiz[z]ionale Orataf inventata retroattiva al momento.
Perché il volo degli Aironi trova Alcide Di Pietro a letto con Mariolina Prestigiacomo a discettare del sesso degli angeli e di quello dei caimani ammarati sulla portaerei nella rada di Venezia a spazzar via Ponti sullo stretto e Moses nella laguna e anche un residuo di cibo tra i miei denti finti, tinti di fresco e ritinti all'uopo per trovarti a selezionare uno ad uno i chicchi di riso sul mio piatto.
E la canzone allegra su tutto è tutti e finalmente il puntino su tutte le i del pianeta, quella che spiega ad apostoli e discepoli il perché del loro peregrinare di casa in casa chiedendo oggi un pane e domani un piatto di pasta e dopo domani lasagne e vino a volontà.
E se tu mi guardassi più accuratamente negli occhi ci troveresti non solo la trave che avevi perduto ma anche tutte le crosticine che da bambina ti sei grattato via sperando che Qualcuno te le mettesse da parte per momenti più opportuni. E se tu mi guardassi negli occhi senza perderti troveresti anche le mie lenti a contatto, quelle che non ho mai messo perché avevo paura di perderle o di vederti meglio.
Per fortuna che la canzoncina allegra affoga Oliviero Prodi e GianEnrico Berlunsconi nei loro parlamenti di gomma piuma e ce li mostra nudi per quello che sono, vecchi giannizzeri alla disperata ricerca di statisti di mestiere e comici segnati dalle intemperie pronti per tutte le stagioni.
Siamo alla fine delle settimana, non ho fumato, non sono uscito di casa e l'altra notte, da solo, mentre tutti dormivano, ho guardato Peppone e Don Camillo alla tv e ho pianto. Per fortuna che stamattina Van Morrison mi ha cantato I Shall Sing e sono resuscitato.


This site is run by www.marcogiunco.com