TURISTI (IMBECILLI) PER… BASKET…. PARTE TERZA
Dopo aver preso
l’ennesima multa per divieto di sosta nei dintorni della mensa e dopo aver
spiegato la strada al Carletto per l’ennesima volta (era sempre quella ma non
c’era verso di spiegarla al nostro autista) eccoci alla palestrina per le due
partite che decidevano la retrocessione. Prima toccava alla nostra cocca Misura
opposta alla Polonia Come al solito spettatori 10, interessati 4 tra cui io e
Harom che ci piazziamo in faccia alla panca croata con la nostra bella
maglietta di Prso con tanto di nove in bella evidenza. Misura & C.
apprezzano e ci sorridono maliardamente facendoci sentire come Matley che ha
appena messo in bocca il suo amato biscotto. E’ solo un attimo di poesia e le
nostre tornano a concentrarsi sul match. La Croazia sembra ben messa in campo e
ribatte colpo su colpo alle polacche. L’equilibrio impera e Luca Ivankovic, un
centro di 2.01 con uno strano nome di battesimo (nomen omen) sembra finalmente
giocare con le sue compagne. Domina ai rimbalzi (alla fine saranno 18, 6 in
attacco e 12 in difesa) e tira con grande precisione (8 su 13 da 2 e 11 su 15
ai liberi). Insomma I primi due quarti si chiudono 19 a 18 e 16 a 14 per le
polacche ma la Croazia è tutt’altro che arrendevole. Perfino lo spalatore di
neve mancato in panca non fa disastri.
Nelle file polacche si
fa vedere il centro Jujka un bel metro e novanta anche per lei ed il duello con
Ivankovic non è male, quantomeno ai rimbalzi la polacca regge (11 per lei alla
fine). Msura & C. hanno un leggero calo nel terzo quarto che consente alle
polacche di allungare fino al vantaggio di 9 punti ma nel quarto, ovviamente
trascinate da Antonija (non mi ricordo bene ma sarà sicuramente stato così) che
infila un discreto 4 su 9 da due le croate tornano sotto. Il parcheggiatore
mancato si guarda bene dall’utilizzare la brava Balic (1 minuto per lei) ed
alla fine affonda nonostante I 19 punti della sempre brava Salopek (anche se
l’1 su 6 da tre non è il massimo per lei) ed I 27 dell’ottima Ivankovic. A fare
male sono I 18 punti (6 su 11 da 2) dell’altra lunga Gajenska, I 17 della
guardia Pietrzak e gli 11 della suddetta Jujka. Misura porta a casa 9 punti ma
non può evitare il 74 a 70 finale per le polacche, delusione per noi tutti che
speravamo nel salvataggio delle nostre beniamine, beniamine che comunque da
vere signore in fila una per una ci autografano la nostra bella maglietta di
Prso. Commossi attendiamo la nostra sorte nella partita seguente.
Che era la partita della
vita (almeno fino ai 18 anni) le nostre
bimbe lo capiscono subito e comunque entrano in campo assai concentrate e
decise. La prima brutta notizia è l’infortunio di Silva in allenamento che la
mette fuori gioco, nonostante questo le nostre scappano subito avanti di
qualche punticino e sembrano anche attente in difesa non concedendo rimbalzi
alle avversarie. In verità la mole di lavoro che svolgiamo non viene premiata
dalla precisione al tiro cosicchè le greche riescono a restare aggrappate al
match. Sprechiamo davvero troppo sia in contropiede che dalla lunga e media
distanza, ci salvano le poche palle perse in confronto a quelle gettate al
vento dalle greche che non appaiono certo irresistibili.
La nostra attitudine al
fare e disfare all’intervallo si manifesta in un modesto vantaggio di 28 a 24
davvero sproporzionato per I meriti in
campo, ma se non la metti quasi mai può succedere. I commenti all’intervallo si
focalizzavano su quanto le nostre avessero speso, anche perchè già nelle ultime
partite dimostravamo di avere il fiato un po corto sopratutto nella nostra
punta di diamante Bagnara. Ed in effetti eravamo buoni profeti, la Grecia negli
ultimi due quarti sfrutta l’evidente stanchezza delle nostre che perdono
esageratamente in lucidità offensiva ed il mezzo disastro al tiro di metà
partita diventa un autentica tragedia. I dati finali sono implacabili: 14 su 51
da due punti, 3 su 31 (!!!) da tre con tutte le nostre che fanno a chi sbaglia
di più. Il cimitero dello scaut è terrificante: contestabile 1 su 11 da 2,
Bagnara 5 su 11 da due e 0 su 8 da tre, Battisodo 3 su 9 da tre, Rossi 0 su 5
da tre, Fassina 0 su 4 sempre da tre. Dura vincere con queste percentuali…
infatti han vinto le altre 62-46 ben oltre I loro meriti. Ci consoliamo solo
con I rimbalzi che alla fine saranno 19 in attacco e 25 in difesa per noi
contro l’uno in attacco per le greche ma I 40 in difesa (per forza con tutte
quelle padelle…). A poco servono le 17 palle perse dalle greche contro le
nostre 8. A fine partita ci tocca anche consolare “Munk” Fritz promettendogli
una discreta cena al Leroy, cosa non da poco per lui e la moglie Antonella
assuefatti ai cibi del loro triste hotel.
Ma prima del cibo
toccava a 4 partite pressochè inutili: gli incroci 5-8 e 9-12. Nell’ordine
Russia-Lituania (natra vota) con un 74-57 sul velluto per le ragazze (Kulicheva
16 con un bel 8/14 da due e Gogiya 14 che vanificano I 21 con un bel 8 su 13 da
due di Rinkevichiute), Ungheria-Slovacchia per un 56-48 tutt’altro che
esaltante, un più esaltante Turchia-Belgio (89-78) ed infine Bulgaria-Germania
con la vittoria di 5 delle crucche. A questo punto si erano definite tutte le
finali del giorno dopo e mancavano solo le semifinali.
Le prime a scendere in
campo erano Francia e Serbia Montenegro con le slave che, bastava guardarle,
attendevano solo il momento di regolare i conti. Tutte in agitazione tranne
"The Doctor" sempre elegante, tranquilla e conscia del suo valore
seppur con una acconciatura un po demodè tanto da dare l’impressione di pettinarsi I capelli
con un frullino. Comunque non pensate che sia una brutta ragazza, ha dei
lineamenti molto carini. Ma bando alle ciance e si parte con la Serbia che
schiera Musovic, Knezevic, Radocaj, Stephanovic e Mitov. La Francia risponde
con Lardy, Bouthors, Pagnier, Digbeu e Gruda. Tutti a chiedersi se avrà la
meglio l’atletismo e la potenza francese
o la tecnica delle serbe. La partita va avanti sui binari di un discreto
equilibrio, è sempre però la Serbia a tenere qualche punticino di vantaggio,
più di un a ragazza gioca una partita pressochè perfetta, “The Doctor” dà
spettacolo coi suoi assist (4) e col suo tiro. Pian piano la Serbia va e già
all’intervallo c’è un gruzzoletto di vantaggio. Le squadre concedono poco a
rimbalzo e gli attacchi devono segnare sempre in situazione difficile. Non se ne
preoccupa Musovic (26 alla fine con un 6/10 da due, 3/8 da tre e 5/8 ai liberi)
ma sopratutto la Serbia trova il play Miljkovic in giornata di grazia che spara
16 punti facendo ammattire Lardy & C compensando una Knezevic un po in
ombra (11 punti con 3 su 13 da due e 0/2 da tre). Le francesi ci provano ma
Digbeu (8 punti con un 3/7) e Gruda (16 punti con un 5/12 da due) sono troppo
imprecise per far male a Mitov e alle altre lunghe a differenza di Pagner che
fa la partita (quasi) perfetta: 19 punti con 7 su 7 da due, 2 su 2 ai liberi e
peccato per l’1 su 7 da tre). Devo ammettere però che la vittoria serba mi ha
fatto un certo piacere, ormai io (e tutti) eravamo innamorati (cestisticamente
parlando) di Musovic.
Finita Francia-Serbia
toccava a Spagna-Cekia con il pronostico che diceva Cekia, Cekia che invece
stranamente si inceppa sul più bello, quella che era l’impressione di squadra
compatta e tosta in ogni reparto si disfa come neve al sole e le ceke restano
in balia delle pimpanti spagnole che in particolare con “ariba ariba” Dominguez
(imprendibile) sfaldano le avversarie. Le Ceke affondano al tiro con un penoso
18 su 53 da due (Peckova 2 su 10 su tutte) ed un drammatico 3 su 17 da tre
punti. Da tre male anche le spagnole (3 su 16) ma il resto è di tutto rispetto
con I 15 punti dell’ala Carbo (7 su 12 da due), I 16 della guardia Argullo ed I
6 dell’ormai idolo locale Pina (3 su 4 da due). Bene anche le lunghe spagnole
in difesa che arraffano 41 rimbalzi (Gimeno 9 da sola). E così un po a sorpresa
il giorno dopo ci attendeva la finale Serbia-Spagna. Subito però era il momento
di portare l’intristito Fritz a cena nel tentativo quanto meno di tirargli su
il morale con la qualificata fauna del sabato sera budapestiano. Naturalmente
la qualità del cibo è stata terapeutica come il resto ma la delusione non era
facile da smaltire. Comunque sia dopo la solita capatina al Negro per farsi
ancora un po del male mentre io e Harom ci preparavamo all’ultima notte nella
nostra casetta.
Ovviamente non c’era
verso che Harom potesse contare su più delle tre solite giocatrici, ogni SMS
ricevuto parlava di tutt’altro e la situazione si complicava sempre più tanto
che il povero Vigna fremeva per tornare a casa e provare a mettere una pezza
all’incresciosa situazione di Savona un attimino inadeguata per affrontare la
B1 (e non poteva portare a casa Musovic o Gogiya per risolvere I suoi
problemi).
Il giorno dopo era il
giorno delle finali e si cominciava presto con l’Italia opposta alla Croazia,
entrambe retrocesse ma almeno si provava ad evitare l’onta dell’ultimo posto.
Visto che alla sera c’era Argentina-Ungheria al Nepstadion (li dietro) si è
anticipato tutto di qualche ora, motivo per cui Croazia-Italia era più o meno
alle 10. Naturalmente il sottoscritto si è presentato con ampio ritardo,
ma a parte questo mi rifiuto di
commentare una partita che si gioca all’alba (barbari!!!). Abbiamo perso (tanto
per cambiare) 74-63, e dal poco che ho visto assolutamente nulla da dichiarare
se non Misura 5 punti. Ho una mia dignità….. A seguire Polonia-Grecia per il
13mo posto finiva 68-59 per le biancorosse con 19 punti di Jujka. Belgio
Bulgaria era la finale 11mo-12mo posto, la solita Leemans dava spettacolo con
17 punti insieme a Michels (17 anche per lei con 8/13 al tiro da due) per un finale
che diceva 79-62 per le nordiche. Alla Bulgaria restavano 20 punti di Georgieva
e 20 palle perse.
Per il 9-10mo posto
c’era Turchia-Germania, partita tirata ed alla fine le crucche la spuntano per
tre punti (70-67) con le solite note (Bar 20, Skuballa e Scholz 16), per le
turche bene Caglar e Askin con 15 punti. A seguire cominciavano le posizioni
nobili, per il 7-8 in campo Lituania e Slovacchia con le lituane che ritornano
decenti e e firmano un 61-53 con la ritrovata Dudenaite (14), la Slovacchia era
già in ferie da un pezzo. Per le padrone di casa c’era la finale 5-6° posto
contro le ragazze Russe. Gli speranzosi tifosi locali vengono subito
annichiliti dal primo quarto russo: 25 a 9 e partita virtualmente chiusa.
Devastante Kulicheva con 26 punti, 12 rimbalzi e 11/18 al tiro, bene anche
Gogiya con 18. Per le padrone di casa si salva la solita Horti (13) e Szondy
(12). Ma proprio mentre le cose si facevano interessanti I Carli e I Vignati se
ne andavano verso I paterni lidi lasciandomi nuovamente solo in terra ungherese
dopo avermi scaricato nel luogo delle ultime due finali.
Sentendomi un po orfano
ed in compagnia solo della Gazza mi accomodo in tribuna per vedere
Francia-Cekia, partita che parte con una Francia devastante che calpesta le
ceke fin dal primo quarto: 32 (dicasi 32) a 15 alla prima sirena. Restava il
tempo per dedicarsi alla fauna locale… La cekia prova a fare qualcosa di
decente ma può solo limitare I danni e chiudere 77-66 guardando Gruda infilarne
29 (11 su 16 al tiro) e Pagnier 14. Ceke non pervenute sopratutto la quotata
Peckova che chiude con 4 miseri punti. Insomma l’aperitivo non è stato granchè
ma la finale lasciava presagire cose migliori.
Ed eccole le squadre in
campo. Per la Serbia Musovic, Knezevic, Radocaj, Mitov e Stjepanovic. La Spagna
ribatte con Dominguez, Carbo, Aryuello, Mallaviabarrena e Gimeno. Onestamente
bastava guardare gli occhi delle Serbe per capire chi avrebbe vinto quella
partita, la Spagna fa la fine della Francia reggendo un quarto e mezzo e poi
scivolando pian piano verso il decello di divario. La sorpresa serba del giorno
è Mitov che si inventa un 10 su 13 da sotto facendo un male boia alle lunghe
spagnole. Il resto è per la solita Musovic (4/7 da due, 3/8 da tre e 5 assist
per un totale di 18 punti personali), ancora opaca Knezetic (7 con un brutto 2
su 9). Per la Spagna Dominguez si batte bene e tiene accesa la fiammella fino
alla fine (15 punti) con Aryello (13 punti) ma nulla possono contro l’armata
serba che giustamente porta a casa il titolo festeggiando come doveroso. Per
noi resta il rimpianto di essere affondati in un girone che era tranquillamente
alla nostra portata. Ed ora divertiamoci un po con I voti alle squadre:
SERBIA & MONTENEGRO: 9.5
La Squadra: 10 coperta
in tutti I ruoli con Knezetic e Musovic di un’altra categoria, giocatrici
capaci di essere protagoniste in qualsiasi momento. Decisamente la più forte
La migliore: The Doctor
Musovic, da tenere d’occhio
Da vedere: Knezevic e
Stjepanovic
Coach: 9 bravo e attento, però anche se allenavo io
cambiava poco
SPAGNA: 8.5
La Squadra: 9 squadra
impostata per partite giovanili, ben messa in tutti I ruoli si ritrova un play
come Dominguez capace di fare tutto e tre lunghe belle toste sopra il metro e
novanta, ragazzi queste lavorano sul serio a questi livelli.
La migliore: Dominguez
dall’alto del suo metro e 66.
Da vedere: Gimeno
(centro di 1.91) e Arguello (Ala)
Coach: 8 bel risultato ma non era un cazzo simpatico
FRANCIA: 7.5
La Squadra: 7 squadra
apparsa più un insieme di talenti fisicamente esplosivi che un gruppo. Fisici
devastanti a scapito della tecnica
La migliore: Gruda
(centro 1.92), una forza della natura.
Da vedere: Pagnier
(ala di 1.80), Jannault (centro bianco
di 1.92, gnocca) e Digbeu (Ala nera da 1.90)
Coach: 7.5 bel risultato ma più antipatico anche dello
spagnolo con la spocchia tipica dei francesi
CEKIA: 7
La Squadra: 8. Squadra
che gioca bene e convince fino alle semifinali poi crolla inspiegabilmente. Boh
La migliore: Peckova,
centro da 1.87.
Da vedere: Giacintova
(guardia) e Stepanova (Centro di 1.90)
Coach: 7 abbiamo il dubbio che abbia gestito male la
squadra, un crollo così ci è parso esagerato. Oltretutto il tipo protestava
spesso, probabilmente andrà anche in paradiso a protestare perchè Dio l’ha
creato calvo…
RUSSIA: 6
La Squadra: 5.5. Una
delle più tristi Russie di sempre. Squadra senza ne capo ne coda e povera di
talenti sopratutto in regia. A parziale scusante l’infortunio del play
titolare, ma si faceva comunque poca strada. Strappa la sufficenza globale per
un 5° posto accettabile.
La migliore: Gogiya,
centro da 1.91 brava e già sufficentemente esperta.
Da vedere: Kulicheva (Centro molto agile di 1.91)
Coach: 5.5 una burocrate appesantita dagli anni e con
ben poche idee. Ma dalla Russia esportano solo alte e grosse matrone rinco?
UNGHERIA: 7
La Squadra: 6.5. ci si
aspettava di più viste le junior dello scorso anno in Francia. Alla fine
comunque porta a casa un decoroso sesto posto approffittando del girone
d’apertura creato apposta e di qualche fischio compiacente.
La migliore: Horti,
centro da 1.95.
Da vedere: non pervenute
Coach: 6.5 senza infamia e senza lode se la cavicchia
anche nei momenti difficili della prima fase.
LITUANIA: 5.5
La Squadra: 6 prese
individualmente le lituane sono brave tecnicamente oltre che gnocche. Messe
insieme dopo la scottatura con le dirimpettaie russe si perdono più dal lato
psicologico che fisico.
La migliore: Dudenaite
ala da 1.83.
Da vedere: Luksite (play) e Rinckeviciute (guardia)
Coach: 5 non riesce a tenere insieme I cocci della
squadra dopo la beffa russa e affonda con la sua barchetta.
SLOVACCHIA: 6
La Squadra: 5.5.
accozzaglia di giocatrici appena discrete con un paio di disastri non da poco
(l’avvenente Simova). Sembravano tutte uguali…
La migliore: boh
Da vedere: niente da segnalare
Coach: 5 in prima persona l’abbiamo visto all’opera
contro l’Italia, alla fine a momenti ci regala la partita. Non certo un genio
anche se per la Slovacchia l’ottavo posto non è male.
GERMANIA: 6.5
La Squadra: 6.5 si vede
che I crucchi si sono dati da fare. Certo I fisici che si ritrovano da quelle
parti aiutano ma anche la tecnica non era affatto male.
La migliore: Bar ala di
1.87
Da vedere: Eggert (guardia 1.73), Gorg (centro da 1.90)
e Skuballa (ala 1.85)
Coach: 6 vince le
partite che deve vincere e mette in vetrina qualche buon elemento. Parì po lu,
il girone era davvero di ferro…. Serbia, Francia e Polonia.
TURCHIA: 6
La Squadra: 6 come per la Germania salva le corna al
momento giusto non lasciando particolari tracce di se.
La migliore: Tozlu ala
di 1.86
Da vedere: passiamo oltre.
Coach: 6 niente di memorabile ne di deprimente. Il
compitino lo fa.
BELGIO: 7
La Squadra: 6.5 squadra
con probabilmente il miglior tasso di miglioramento tra tutte. La poca
tradizione è stata compensata da un ottimo lavoro collegiale. Squadra
oltretutto molto unita. Sorpresona
La migliore: Leemans nel
bene e nel male. Per lei sarà Pecs
Da vedere: Lauwers (ala
1.82)
Coach: 6 anche se molto aiutato (o bypassato) da Leemans
la vera allenatrice in campo si arrabatta con I suoi buffi turni nel minuto
frazionato in fiammingo e francese.
BULGARIA: 6
La Squadra: 6 un’insieme di giocatrici tutte allo stesso
livello completamente intercambiabili. Quando una entrava e l’altra usciva
cambiava poco. Non trovano però gli spunti giusti e a fine del primo girone
sono già a soffrire nel girone dei dannati.
La migliore: Georgieva
(Dimana, Gergana e Galina) quale scegliete voi
Da vedere: Georgieva
(Dimana, Gergana e Galina) quale scegliete voi
Coach: 5 se non altro per non essersi rifiutato di
indossare quelle inguardabili camicie bulgare.
POLONIA: 5.5
La Squadra: 5 ci si attendeva di più da una squadra con
buone tradizioni. A parziale scusante la durezza del girone ma il livello delle
bimbe lasciava assai a desiderare.
La migliore: Jujka (centro da 1.90)
Da vedere: Gajenska (altro centro di 1.88)
Coach: 5.5 il girone gli tarpa subito le ali, in
particolare la sconfitta con la Germania alla prima partita. Finisce poi per
forza d’inerzia .
GRECIA: 5.5
La Squadra: 5 vincono la
partita della vita con l’Italia più per demorito azzurro che per loro meriti.
Davvero tristi per l’intero campionato.
La migliore: ci fosse almeno una gnocca da ricordare
Da vedere: un buon film
Coach: 6 se la cava con le sue disgrazie
CROAZIA: 3
La Squadra: 4 buona squadra che per retrocedere si è
dovuta impegnare assai.
La migliore: Salopek
(guardia di 1.89)
Da vedere: naturalmente Misura, anche da portare al
cinema. Tecnicamente anche Balic e la lunga Ivankovic (2.01) anche se Harom
voleva ammazzarla
Coach: 1 il buon Nemec faceva meglio a continuare a
giocare, probabilmente se gli chiedete come va non riesce a trovare una
risposta.
ITALIA: 4
La Squadra: 5 indubbiamente Sottana (infortunata) a parte
la miglior squadra che potevamo portare a Budapest. Forse Arturi
(semi-infortunata) poteva dare un po d’ordine più, magari una delle lunghe
rimaste a casa un po più di presenza sotto I tabelloni ma non ci sono da
rimpiangere le scelte. Come detto possiamo rimpiangere il modo di stare in
campo delle nostre lunghe (o presunte tali).
La migliore: vedi
pagelle
Coach: 5.5 quando arrivi ultimo c’è sempre qualcosa che
potevi fare per evitarlo ma non è proprio il caso di usarlo come capro
espiatorio, paga colpe non sue.
I commenti sulle nostre
bimbe:
Bagnara: 6.5
finche ne ha contribuisce non poco a tenere in piedi la baracca, alla
fine scoppia anche per I troppi impegni che l’hanno fiaccata irrimediabilmente
Visconti: 5 non trova spazio, neanche nel mero senso
della parola, circondata da compagne che andavano a giocare da tre finisce per
sembrare più un vigile che una giocatrice. Peccato perchè ci teneva parecchio.
Racca: 5 media tra il buon voto in attacco dove si da
da fare e prende anche dei bei rimbalzi e l’assoluta assenza in difesa. Non
riusciva a tenere nemmeno il custode
della palestra facendosi lasciare sul posto anche dall’ultima della panca
avversa.
Battisodo: 5 play piuttosto confusionare più abile a
giocare da se che per la squadra. Prova a tirare ma I risultati non sono stati
proprio eclatanti
Rossi: 5.5 un po meglio di Battisodo, ogni tanto
imbroccava anche qualcosa ma nel complesso ha inciso poco.
Russo: 5 ha avuto un po di spazio ma non è che abbia
lasciato traccia
Sarni: 5 mamma mia, spero di essere smentito e che
diventi un fortissimo tre. Lo spero proprio per lei se no si perderà per strada
irrimediabilmente a certi livelli.
Silva: 5.5 almeno lei è più probabile che nel suo futuro
abbia il numero tre. Speriamo che Rho non la prenda per fare la lunga.
Fassina: 6 chiamata in causa se la cava abbastanza bene.
Contestabile: 6 l’unica tra le lunghe che ogni tanto si
ricordava di fare taglia fuori e
difendere. Ringraziamo la B2 e Riccardi.
Bove e Meneghin: sv almeno qualche minuto glie l’avrei fatto
fare, non avrebbero fatto peggio di altre.
Ezio, Harom, Cicì,
Berri, I Carli, I genitori: 9.5 per lo
stoicismo nel sostenere le bimbe.
Per chiudere il capitolo
Europei volete sapere il quintetto ideale votato a fine torneo? Eccolo:
1)
Dominguez
2)
Musovic
3)
Knezetic
4)
Pechova
5)
Gruda
Decisamente veritiero
anche se Gogiya l’avrei inserita per Pechova che ha ciccato malamente le
partite decisive. Comunque sia nel cuore porteremo via dagli Europei la
bellezza di Misura, sapete che una volta mi ha chiesto anche di uscire? Ero
finito nel bagno delle donne con lei….
E così l’avvenimento
clou delle ferie era terminato, dopo la finale ci ritroviamo in quattro gatti
affamati ed intristiti, per far tornare al sorriso Fritz me lo porto al Grill
con la moglie cosicchè possa mangiarsi qualcosa di decente. Naturalmente ci
strafoghiamo cercando didimenticare la delusione. Un Fritz felice può tornare
in albergo e cominciare a pensare al campionato italiano con meno arzigogoli
tecnici da affrontare. Dal canto mio sotto l’acqua mi dirigo verso il centro
solo soletto. Schivo I soliti buttadentro e le signorine da 80 euro per un
grappino, mi rifaccio il mio bel ponte orfano di Harom, dico alla solita troia
che 20.000 fiorni sono un po troppi anche se non era brutta e raggiungo per
l’ultima volta il mio regale appartamento pronto per l’ultima note che
anticipava il ritorno all’amata Siofok.
Il mattino dopomi gusto
con un po di nostalgia l’ultimo bagno coi catini. La tecnica non era ancora
perfezionatissima però l'acqua dello shampoo finiva quasi tutta nella tazza del
cesso (potevo anche abbracciarlo e cantargli non son degno di te da tanto che
gli stavo sopra) ed ormai allagavo poco tanto che due spazzolate e la casa
splendeva più che con la cera Grey. Raccolte le mie misere cose faccio un paio
di numeri con pulman e tram e vado a ribeccarmi il mio bel trenino a Dely pu
sotto l’acqua. Acqua che non mi abbandona nemmeno al lago ma l’aria di casa mi
fa sembrare la cosa meno drammatica. A questo punto c’era da decidere dove
andare. Albergo o l’Ilona? Visto che attraversando la strada ero dall’Ilona e
vista la mia nota pigrizia torno dall’Ilona, un po mi mancava la nonna….
Appena entrato
ovviamente arriva il cane contento di vedermi e la nonna che sorridendo mi
dice, indovinate un po’? “Balaton” accompagnato dal gesto del nuoto. E te
pareva… A nulla serve dirle che piove e che il bagno non si fa, questa continua
a sorridere e a dirmi Balaton. E va beh. Anche l’Ilona è contenta di vedermi e
mi da la stanza vicina a quella che avevo prima. Altro tugurio ma almeno non
c’erano tappeti, l’armadio era diritto e la doccia quasi seria. A proposito di
doccia, senza aprire niente mi ci sono infilato sotto, dopo 15 giorni
finalmente mi lavavo tutto intero….. era ora. Facendola corta due giorni di
pioggia vissuti più di notte che di giorno finchè al terzo tentativo un tiepido
sole tornava a farsi vivo. Qualche Pina usciva dal guscio e la spiaggia tornava
ad essere praticabile, un po allagata ma praticabile. Se non altro il giorno correva
veloce. Sul telefonino nel frattempo si profilavano gli SMS di Mastro Berri che
minacciava il ritorno a Budapest tanto che ci si fissava l’appuntamento per il
venerdì nella capitale per assistere alla festa del paese in programma per il
20 agosto.
Le cose migliori
accadevano il giovedì ultimo giorno di permanenza al lago. Tornato dalla
spiaggia e tutto preso dal relax mi passa per la testa che dovrò riprendere il
pulman per tornare in Italia lunedì a mezzogiorno. Pulmann = viaggio =
biglietto = dove l’ho messo? Preso da una certa preoccupazione mi do da fare a
ravanare ovunque: zaino, zainetto, portafoglio, mutande giacca a vento… nulla
disperso il prezioso tagliando da 104 euro andata e ritorno. A questo punto il
dubbio, e se l’avessi tolto e nascosto nell’armadio nell’altra stanza?
Macchinoso spiegare il tutto all’Ilona ma alla fine la tipa capisce e bussa
allo zarro locato in fianco. Vi risparmio l’elemento che era, frughiamo nella
caricatura di armadio ma niente da fare, non c’è. A quel punto 52 euro volavano
via. Per consolarmi alla sera visitina al Club 94 per salutare l’amica barista
e l’amica convinto di ritrovare un pacco di Pine di legno.
Come sempre succede in
ferie l’ultimo giorno trovi la patata della vita quando meno te l’aspetti.
Davvero carina e simpatica la Monica, parlava anche due parole di italiano
avendo “lavorato” a Torino una settimana, gli ho chiesto se sua madre aveva
piacere a diventare mia suocera ma dopo un entusiasmante priveè (non mi mollava
più tenendomi lì ben oltre I soliti 9’ e 59”
dopo I quali le tipe ti cacciano) ed una bell’oretta passata a
chiacchierare e pomiciare mi tocca lasciarla.. al suo lavoro sapendo bene di
cambiarla col Berri il giorno dopo.
Giorno successivo
studiato nei minimi particolari, scarico in stazione, metro fino a Klinikak.
Hotel Fortuna, deposito bagagli, 2 fermate e discussione per il biglietto che
essendo nominativo speravo di recuperare per il viaggio con un duplicato.
Naturalmente tutto perfettamente liscio, l’hotel Fortuna era tutto esaurito,
non avevano ricevuto mail e mi hanno cacciato con ignomia (però volevano 12000
fiorini a notte). Non mi perdo d’animo e con I miei stracci vado all’autolinee.
La mia bella compagnia Intercars addirittura non c’è e c’è l’altra consociata. Chiedo che posso fare, il tipo si
assenta e torna dicendomi “nothing to do, another ticket”. Fan culo, altri
20000 fiorini (80 euro).
L’investimento fatto mi
penalizza sulla qualità dell’albergo e
decido per l’ostello. Dovete sapere che a Budapest non è difficile usando
gli ostelli trovare asilo. Gli ostelli durante l’inverno sono abitati dagli
universitari, le stanze non sono certo reggie ma neanche topaie e basta andare
a Keleti per trovare chi ti ci porta in pulmino e ti prenota la camera. Il
vantaggio è che con 20 euro si dorme, lo svantaggio è che un bagno intero non
c’è: in camera o doccia o cesso. A me è capitata la doccia in camera, per il
cesso era in comune, naturalmente di notte col buio si poteva usare il
lavandino. Che bello essere uomini….
Fatto l’affare eccomi a
caccia del Berri che preannunciava la sua presenza di fronte al metro-wc. Ed
eccolo il nostro Mastro felice e spaparanzato sulle cadreghe del bar. Esauriti
I convenevoli lo porto immediatamente a veder il famigerato piatto. E’
estasiato ma stavolta tocca ai maglioni con il tipico disegno ungherese. O
cazzo e che saranno mai I maglioni tipici ungheresi? Naturalmente bisogna
cercare quelli, cosa che mi fa pensare che il Mastro sia un grande
collezionista di cose strane, uno di quelli che che possieda un dipinto e un
violino di Rembrant e Stradivari, peccato che Rembrandt facesse brutti violini
e stradivari orribili dipinti…
Naturalmente non troviamo una sverza e non ci resta che dedicarci al
cibo. Tra le altre cose il povero Berri erano due o tre giorni che mangiava ben
poco.
Ma la cosa più bella che
ci attendeva era la festa del paese. Tutta Budapest bloccata, ponti chiusi e
bancarelle ovunque. La città alta in festa con la fiera delle tradizioni colma
di prodotti tipicii e spettacoli folkloristici. Sulla Duna si esibivano I pazzi
delle macchine volanti che coi loro piper scorazzavano per il cielo facendo
improbabili slalom tra I paletti. Grande festa per tutti che culminava la sera
con 45 minuti di fuochi artificiali che lasciavano ammutoliti I presenti seppur
rischando di incendiare I dintorni. Ogni anno mi vedo questo spettacolo
accompagnato dalle musiche del regime ed ogni anno gli effetti sono diversi. E’
una cosa da godersi almeno una volta nella vita. Non se l’è goduta il Berri che
ingorgato nel traffico con la sua mini nera è arrivato in tempo solo per la
cena.
La domenica toccava al
relax da ultimo giorno, oddio relax, solite passeggiate su e giù per i ponti e
centro storico, fino a quando verso sera mi facevo prestare un 10000 fiorini
per on fare altri prelevaenti sballati. Le finanze cominciavano a scarseggiare
ma la visita al Peep di Budapest non era
ancora stata fatta e bisognava informarsi sui nuovi tariffari. Raggiunto il
Peep vicino alla stazione entro bello bello e c’è una tipa che cerca di
spiegarmi. So tutto faccio con sicurezza. Pago la quota sociale di 1000 fiorini
e prendo I miei 100 fiorini per far andare la giostra. Ci sono due tipe
disponibili in cabina. Entro nella prima e c’è tale Vanessa, boh. Si accende la
luce e la tipa mostra il meglio di se. Lì dentro la cosa strana è che oltre il
plexigas le tipe stanno a fare I cavoli loro si col reggiseno ma senza mutande,
cosicchè si può vedere bene la mercanzia. Vanessa fa due moine e saluta. Tocca
all’altra cabina dove c’è Jane, tipa morettina carina, stessa mostra e mi
convnce di più. Si esce da lì e si dice alla tipa la propria scelta: “a me
piace Jane” faccio tronfio.
Sta qui con fare
guturale fa: “Jaaane Kabinen”. Mi fa segno di seguirla e si prende un tot di
100 fiorini che infila nella fessura. Lo stanzino si illumina e mi chiude
dentro andandosene. Jane è anche simpatica ed attacca il tariffario: 3000
fiorini ballo nuda e guardi, 4000 io ballo tu tocchi, 5000 massage, 8000 bj e
10000 tutto. Io che avevo il mio bel 10000 dato dal Berri e che dovevo far
fuori ho detto: c’ho questo. Lei ammicca e dice arrivo. Arrivo dove, io stavo
in uno stanzino prospicente il palco di 1.5mt per 1 e faticavo a starci da
solo…. Dopo 2 minuti ecco Jane aprire la
porticina ed entrare. Io faccio: “But a bad?” cioè un letto, una panca un
cuscino nulla? Lei fa finta di nulla ed attacca a ravanare. Parla anche inglese
tra una ravanata e l’altra. Dopo un po non parla più ma non perdo il contatto
sonoro e visivo. Intanto I miei 15 minuti si consumavano velocemente. Quasi in
zona Cesarini finisce il ravanamento e mi fa in inglese: “And now?” mostrandomi
ancor pù le sue grazie. Now che? Se pretendi che in due minuti ricominci e ti
impiombi sei un po fuori strada, facciamo altro, cosicchè parliamo un po in
inglese di cosa fa nella vita, come sta il fidanzato (ce l’aveva ed alla
domanda è un po geloso? Risponeva no, è abituato. Ah bene), se è stata in
Italia e dove andava in ferie. In pratica 10 giorni dopo partiva per Ibiza col
suo lui. Chiacchierando dei fatti nostri finisce il tempo, Jane però è molto
onesta e mi rende addirittura 2000 fiorini. Sentite un po, ma a voi siete mai
riusciti a farvi dare il resto? Troppo simpatica Jane ed un cazzo male….
Va beh felice vado
aritemprarmi in una pizzeria italiana sul corso, per finire la serata vado a
cercare il locale vicino all’Operà di proprietà della tipa del Club 94 di
Siofok. Localino angusto che trovo verso le 10.30. Entro, 2 avventori e la
barista. Barista di nome Elena presentatami come carina dalla mia amica di
Siofok. In effetti è un po tonda dietro ma non è brutta, facciamo 4 parole e
poi mi dice che si chiude tra poco. Faccio per andare felice di averla
conosciuta e questa mi fa: dove vai ora? Beh sono qui in giro rispondo. Ti va
di fare qualcosa. Io con 2000 fiorini in tasca ed una Jane appena passato
rispondo: no domani parto presto col pulmann. Mi sono sentito un frocio però ho
eroicamente resistito. Sarà per il prossimo anno.
Il giorno dopo pranzo al
Pomo d’oro buon ristorante italico col Berri e poi Autostazione, l’avventura
ungherese era al termine. Un tot di patate sembrano dover salire sul pulmann,
in realtà restano giù e salutano I maschi italici che tornano a casa. C’est la
vie…..
Vi risparmio il viaggio
di ritorno, quel cazzo di pulmann invece che andare a Vienna e scendere per
l’autostrada attraversa tutta l’Ungheria ripassando dal Balaton e sotto il
diluvio universale (ho visto gente che stava facendo una passeggiata ed è stata
investita da un motoscafo) fermarsi in posti nenarrabili per fare pipì.
Oltretutto ha pensato bene di attraversare il confine ed entrare in Croazia
sempre facendo strade provinciali. Al confine I doganieri si erano convinti che
un tipo italiano avesse il passaporto falso. Cacciato giù dal pulmann abbiamo
atteso 1 ora per reimbarcarlo. Il primo tratto croato era allagato e le strade
parevano il lambro. Morale verso le 2 di notte mi sono appisolato per non
vederne altre. Alle 11.00 sono stato scaricato in Porta Garibaldi (invece che
sotto casa come faceva l’Intercars) cosicchè ho dovuto anche spupazzarmi il
metro. Giunto a casa a nanna diritto per risvegliarmi in serata, il giorno dopo
a lavorare in una splendida giornata di sole……
Naturalmente in ufficio
prima cosa cercare la foto di Misura. Trovata è diventata lo screen saver
ufficiale in ricordo delle ferie, tranquilli però l’inizio della Coppa Italia
ha rimesso le cose a posto, il mio Screen è tornato Doc, è la Puffina veronese
a salutarmi alla mattina quando accendo il PC e comncio a lavorare sognando le
Pine e le Mellek ungheresi sperando di
riaprire al più presto altre entusiasmanti pagine di ferie da VERI IMBECILLI.
Alla prossima